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Stress: l’osteopatia è un arma efficace nel trattamento dei disturbi da stress cronico

Lo stile di vita degli ultimi anni e l’isolamento e il distanziamento sociale che abbiamo e stiamo ancora affrontando possono essere causa di grande stress.

Si possono distinguere diverse forme di stress:

  • Acuto se lo stimolo stressante ha una durata limitata nel tempo
  • Cronico se invece la fonte di stress permane nel tempo.

Ma cosa succede al nostro corpo quando è sottoposto a stimoli stressanti prolungati?

Quando ci troviamo a dover affrontare una situazione che ci mette in allerta e in stato di forte tensione il nostro corpo mette in atto delle strategie con delle risposte in base alla durata e all’intensità dello stimolo  fonte di stress.

Nella normalità il nostro sistema dovrebbe lavorare in maniera tale da poter ripristinare un equilibrio e ciò avviene all’interno di una fascia di tempo che può arrivare fino a 4 settimane. Uno stato prolungato di ipervigilanza e ansia mantiene costantemente accesa la risposta del corpo e in questo modo si assiste a una cronicizzazione dello stress.

Quando un evento traumatico ci colpisce il corpo produce un ormone, che tutti conosciamo come ormone dello stress (cortisolo) è liberato dalle ghiandole surrenali dopo aver ricevuto un segnale dal cervello (ipotalamo), la sua funzione è di rendere disponbili maggiori energie ai muscoli e riduce lo stato di infiammazione con effetti anche su altri organi (cuore, polmoni, sistema circolatorio) tutto l’organismo si prepara per affrontare lo stimolo stressante, ma se rilasciato per tempo prolungato può avere conseguenze negative sul nostro organismo esaurendo le risorse del corpo per adattarsi e tornare in uno stato di equilibrio creando uno stato infiammatorio cronico.

Numerosi studi, inoltre, stanno cercando di comprendere come l’ormone dello stress possa essere responsabile di un abbassamento delle difese immunitarie. Quello che sappiamo è che uno stimolo traumatico può alterare i globuli bianchi nel sangue andando a modificare le difese immunitarie e rendendoci  più fragili nei confronti di virus, batteri e altri agenti patogeni.

Si può quindi affermare che lo stress può essere causa di malesseri fisici e psichici.

I sintomi ad esso legati, quindi, possono essere molteplici : fisici (mal di testa, mal di schiena, tensioni muscolari, tensioni al tratto cervicale e sulle spalle, dolore allo stomaco, coliti, tachicardia, problemi nel sonno, capogiri, stanchezza generalizzata), comportamentali (digrignare i denti, alimentazione compulsiva..), emozionali (nervosismo, ansia, rabbia..) cognitivi ( difficoltà a rimanere concentrati, perdita di memoria..).

Come può essere utile l’osteopatia per eliminare i disturbi causati dallo stress?

L’osteopatia è una professione sanitaria riconosciuta dall’OMS ( organizzazione mondiale della salute) che serve a ridare equilibrio meccanico al tessuto. Il corpo è un’unita di corpo mente e spirito(A.T.Still) prende in considerazione quindi la globalità dell’individuo, quando uno di questi sistemi è alterato si ripercuote sugli altri creando una disfunzione.

Nella condizione di stress una regolazione del cortisolo all’interno del corpo è dato dal sistema nervoso vegeteativo che si divide in ortosimpatico e parasimpatico e lavora in accordo con il sistema endocrino, stimolando più o meno alcuni organi a produrre ormoni.

Il corpo cerca di mantenere sempre in equilibrio questo sistema, durante la giornata si hanno fasi alterne delle funzioni ortosimpatiche e parasimpatiche. Dalle 6 di mattina fino alle 20 il sistema più attivo è quello ortosimpatico che ci tiene attivi e pronti alla risposta, nella fase notturna la maggiore attività invece svolta dal sistema parasimpatico.

Come dicevamo alti livelli di stress mantenuti nel tempo possono portare a una iperattivazione dell’ortosimpatico.

Attraverso dei test l’osteopata può capire se il sistema vegetativo è o meno in equilibrio. I test non sono ne invasivi ne dolorosi, cosi come non sono invasive e dolorose le tecniche eseguite per correggere il sistema qualora non fosse bilanciato.

Il test più facile che non lascia dubbi, da poter utilizzare valuta come si modifica il battito del polso radiale comprimendo leggermente i globi oculari del paziente per sei secondi. In questi sei secondi l’osteopata valuterà come reagisce e cambia il battito cardiaco individuando se il sistema ortosimpatico e parasimpatico stiano lavorando nella maniera corretta.

L’operatore potrà lavorare in diversi distretti corporei che non si trovano in equilibrio e che non

permettono al corpo di esprimersi al meglio delle sue possibilità.

Come?

Con un approccio strutturale per correggere il sistema muscolo scheletrico( dove risiedono la maggior parte dei punti del sistema ortosimpatico), oppure si può agire sul sistema cranio sacrale con delle tecniche da eseguire appunto o sul cranio, (soprattutto nella parte posteriore dove si trovano i due nervi vaghi responsabile di trasmettere l’informazione del sistema parasimpatico) o sull’osso sacro, oppure a livello viscerale migliorandone la mobilità qualora ci siano delle restrizioni, anche i visceri sono responsabili attraverso la loro immobilità di creare alterazioni sul sistema nervoso vegetativo e di conseguenza endocrino.

Inoltre ci sono delle tecniche generali per poter stimolare o inibire il sistema nervoso vegetativo, attraverso delle digitopressioni oppure delle stimolazioni vertebrali o craniche (anche queste non sono assolutamente tecniche invasive) oppure tecniche specifiche per correggere il sistema neurovegetativo di ogni organo.

Il trattamento osteopatico è personalizzato per  ogni paziente, è impossibile avere un trattamento standard visto la diversità di ogni individuo che deve essere presa in considerazione anche per decidere quali tecniche sono più o meno efficaci per il paziente che richiede l’intervento dell’osteopata.

A confermare l’efficacia dell’osteopatia nel ridurre lo stress abbiamo anche una ricerca italiana del 2017, due gruppi sottoposti entrambi allo stesso evento traumatico, il primo gruppo  non è stato trattato in alcun modo, il secondo gruppo invece è stato trattato osteopaticamente ed è stato dimostrato che il secondo gruppo che aveva ricevuto il trattamento “manipolativo” osteopatico è riuscito a ridurre l’attivazione neurovegetativa e ormonale di stress.

Ricapitolando alti livelli di stress possono alterare il nostro sistema neurovegetativo interagendo con il sistema endocrino e apportando delle problematiche sia fisiche che psichiche.

Ovviamente quando il trauma è molto violento da turbare la psiche in maniera severa allora la sola osteopatia non può, da sola, andare a riportare in completo equilibrio il sistema ma servirà un lavoro multidisciplinare svolto da diverse figure professionali, quale ad esempio quella di uno psicologo o altre figure ancora alle quali può affiancarsi la figura dell’osteopata.

Articolo scritto da Dott. Giorgia Muzi

(Fisioterapista, specializzata in Osteopatia)

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