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Infarto del miocardio

Infarto del Miocardio: definizione

Un infarto del miocardio è una malattia grave e potenzialmente mortale che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di un’emergenza medica, quando l’apporto di sangue al cuore viene improvvisamente interrotto, causando la morte dei tessuti cardiaci. Se non curato tempestivamente può portare a danni permanenti o addirittura alla morte. È importante essere consapevoli della possibilità di soffrire di questa condizione, poiché i sintomi possono variare tra le persone ed essere facilmente trascurati o confusi con altri problemi meno gravi. In quest’articolo discuteremo più nel dettaglio cosa sia un infarto del miocardio, quali sono i segnali da tenere presente e come affrontarlo adeguatamente per prevenire complicazioni

ATTENZIONE! Quest’articolo è puramente informativo e non si sostituisce in nessun modo ad una visita medica. Quindi seguita a leggere, ma se hai necessità consulta uno specialista!

Sintomi Infarto

I sintomi più comuni dell’infarto del miocardico sono dolore toracico acuto, dispnea (difficoltà respiratoria), sudorazione, nausea o vomito, vertigini o sensazione di stordimento e indolenzimento delle braccia, schiena, collo, mandibola o stomaco.

Il dolore al petto è caratteristicamente descritto come una sensazione di oppressione o di stringimento che può durare da pochi minuti a mezza ora o più. Il dolore può peggiorare con la respirazione profonda, la tosse o con i movimenti del tronco. Possono anche essere presenti una tachicardia (frequenza cardiaca accelerata), una bradicardia (frequenza cardiaca rallentata), un’ipotensione (pressione sanguigna bassa) e un’ipersudorazione.

Alcune persone descrivono meno dolore rispetto ad altri e alcune possono non avere dolore per tutta la durata dell’infarto. In alcuni casi, i sintomi possono essere non-specifici o andare del tutto inosservati. Anche se l’infarto del miocardio può essere pericoloso per la vita, alcune persone non riescono a riconoscere i sintomi o non li considerano abbastanza gravi da richiedere cure mediche immediate.

Per le persone con problemi di cuore preesistenti, i sintomi possono essere più difficili da identificare a causa di abitudini a cui hanno già preso l’abitudine. Se qualcuno ha pregresso danno cardiaco, può anche non sentire alcun sintomo durante l’infarto. Il rischio di complicazioni come l’arresto cardiaco può essere maggiore se i sintomi non vengono identificati in tempo.

Le persone a maggior rischio di infarto del miocardio dovrebbero riconoscere i primi segnali e richiedere cure mediche immediate se si sentono male in modo insolito.

Cause Infarto

Le cause dell’infarto del miocardio possono essere molteplici e variano da individuo a individuo. La causa principale è una significativa riduzione del flusso di sangue al muscolo cardiaco. Ciò può accadere come conseguenza di una stretta o blocco improvviso delle arterie coronariche, offrendo allora un accesso limitato o bloccato al muscolo cardiaco.

Questo è spesso dovuto alla formazione di placche di grasso, colesterolo e calcificazioni, nota come aterosclerosi. Le aree restrittive dei vasi sanguigni possono inoltre essere bloccate da coaguli di sangue, detti trombi. In rari casi, la causa può essere un’anomalia delle arterie coronariche presente sin dalla nascita. Un’altra causa comune è l’ipertensione, conosciuta anche come pressione sanguigna elevata. La pressione alta può provocare dei danni alle arterie che forniscono sangue al cuore, rendendole più suscettibili alla formazione di placche e coaguli di sangue.

L’alta pressione può anche aggravare i problemi ai vasi sanguigni già esistenti causati dall’aterosclerosi o da altri fattori. Ci sono numerosi altri fattori di rischio che contribuiscono a ridurre la quantità di ossigeno e nutrienti che arriva al muscolo cardiaco, inclusi fattori genetici, disturbi metabolici, obesità, abuso di alcol o droghe, stili di vita sedentari, diabete e fumo di sigaretta. Inoltre, l’età avanzata e la presenza di malattie cardiovascolari preesistenti possono aumentare il rischio di infarto del miocardio.

Diagnosi Infarto del Miocardio

La diagnosi di infarto del miocardio inizia con una storia medica completa e un esame fisico accurato, inclusi esami di laboratorio come i livelli di proteina C-reattiva (CRP) e la creatinina sierica, che indicano se sono presenti altri problemi cardiaci. I medici possono anche raccogliere informazioni sullo stato generale della salute dei pazienti, comprese le storie di fumo, attività fisica e diabete, che possono influenzare il rischio cardiaco.

Successivamente, un medico può ordinare test di imaging come una radiografia del torace, un tracciato ECG o un’angiografia coronarica. L’ecocardiogramma è un altro strumento utile nella diagnosi dell’infarto del miocardio. L’ecocardiogramma utilizza le onde sonore per creare immagini dettagliate del cuore. Con l’ecocardiogramma, è possibile identificare eventuali difetti nella struttura o nelle dimensioni del muscolo cardiaco.

Un test di imaging cardiovascolare chiamato tomografia computerizzata (TC) può essere utile per la diagnosi di infarto del miocardio. La TC rileva la presenza di aree danneggiate nel tessuto muscolare cardiaco e mostra dove si è verificato l’infarto.

La risonanza magnetica (MRI) è una tecnica simile alla TC che può fornire informazioni più precise sul grado della lesione cardiaca. Un’altra opzione diagnostica comune è la scintigrafia con radioisotopi (SPECT). Questo test utilizza tracce radioattive per creare immagini dettagliate del cuore.

In genere viene condotto dopo un test ECG o TC per confermare i risultati. Infine, il medico può effettuare anche test aggiuntivi come l’angioplastica coronarica o l’angioplastica periferica. La angioplastica coronarica e la angioplastica periferica aiutano a determinare se il paziente ha bisogno di un trattamento più invasivo come la bypass aortocoronarico o l’impianto di una protesi.

Prevenzione Infarto del Miocardio

La prevenzione dell’infarto miocardico inizia con il riconoscimento dei fattori di rischio. I fattori comuni che contribuiscono allo sviluppo dell’infarto miocardico comprendono una storia familiare o personale di malattie cardiovascolari, come l’aterosclerosi; pressione alta; diabete; fumo; inattività fisica; obesità; e un alto livello di colesterolo.

Il trattamento precoce di questi fattori può ridurre efficacemente la probabilità di un infarto miocardico. Il trattamento standard comprende la modificazione dello stile di vita e la terapia farmacologica. Le misure mirate a modificare lo stile di vita comprendono l’eliminazione del fumo, la riduzione del consumo di alcol, l’incremento dell’esercizio e un miglioramento delle abitudini alimentari.

Inoltre, anche le persone sane dovrebbero essere sottoposte a controlli regolari per monitorare i livelli di pressione sanguigna, glicemia e colesterolo e i risultati dovrebbero essere tenuti sotto stretta osservazione. È possibile prevenire o ridurre significativamente l’incidenza dell’infarto miocardico mediante l’utilizzo dei farmaci appropriate.

Un farmaco comunemente prescritto è l’aspirina, che può ridurre il rischio di infarto da 30 a 50%. Altri farmaci che possono essere usati per prevenire un infarto, compresi i farmaci antitrombotici e i bloccanti beta, possono contribuire a ridurre drasticamente il rischio combinato, a seconda dei fattori di rischio individuali e della storia personale.

In conclusione, la prevenzione dell’infarto miocardico può essere raggiunta attraverso l’attento monitoraggio dei fattori di rischio, l’adozione di un programma di modifica dello stile di vita appropriato ed eventualmente anche l’utilizzo dei farmaci appropriati.

È importante discutere con il medico delle opzioni appropriate per ogni individuo in modo che si possa prendere la decisione più adeguata circa le misure preventive da intraprendere.

Trattamento Infarto del Miocardio

Il trattamento dell’infarto del miocardio prevede l’utilizzo di farmaci, interventi chirurgici, terapie comportamentali e stili di vita modificati. Il trattamento farmacologico è progettato per ridurre il danno cardiaco rafforzando o ristabilendo la funzionalità cardiaca, prevenire pericolose aritmie cardiache, abbassare la pressione sanguigna, abbassare il colesterolo alto, prevenire ulteriori episodi cardiovascolari e ridurre la possibilità di mortalità.

Gli interventi chirurgici sono utilizzati quando l’arteria bloccata non è un buon candidato ad una angioplastica. Il bypass coronarico rimuove l’ostruzione e crea un nuovo percorso per il flusso sanguigno. I trattamenti comportamentali possono aiutare a ridurre le abitudini di vita dannose che contribuiscono all’infarto. Queste possono includere la riduzione del fumo, un’alimentazione più sana, l’esercizio fisico regolare e la gestione dello stress.

Le modifiche nello stile di vita sono un elemento cruciale nella gestione dell’infarto del miocardio. Ad esempio, i pazienti possono essere educati su come gestire l’ipertensione o come contenere livelli di colesterolo alto attraverso cambiamenti nella dieta. Possono anche essere incoraggiati ad assumere farmaci come l’aspirina o gli inibitori della ricaptazione della serotonina per proteggere il cuore.

Alcuni pazienti con infarto del miocardio possono anche essere trattati con interventi come la stimolazione cardiaca o getti di liquido dal cuore che possono prevenire aritmie pericolose. In tutti i casi, è essenziale che i pazienti siano consapevoli dell’importanza di seguire alla lettera le raccomandazioni del medico circa le terapie, farmaci, stili di vita e programmi di esercizio fisico proposte per gestire le condizioni legate all’infarto del miocardio.

 

IN CONCLUSIONE

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