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Conoscere per Curarsi: Anatomia Schiena

COME E’ FATTA LA TUA COLONNA?: ANATOMIA DELLA SCHIENA

Per capire perché insorge il dolore lombare può essere utile conoscere un po’ di anatomia della schiena. Non ti preoccupare come al solito non useremo il “medichese”, ma parole semplici e comprensibili per darti modo di capire come sei fatto e cosa ti sta accadendo.

Se non mi conosci io sono Massimiliano Magni, sono un fisioterapista e sono il coFondatore del Network Rihabilita una rete di centri nel Lazio specializzati in Fisioterapia e Osteopatia.

Le nostre strutture dal 2021, per l’alta competenza dei professionisti che collaborano con noi, sono state selezionate dall’Università Sapienza di Roma come sede di tirocinio per gli studenti della facoltà di fisioterapia.

(E’ un onore per noi aiutare a crescere i fisioterapisti del futuro!)

Ma entriamo nel vivo dell’argomento di oggi…

Vertebre, dischi intervertebrali, legamenti, muscoli e nervi formano una struttura complessa che ci consente di ruotare, girare, piegarsi, stare in piedi, camminare, correre e tanti altri movimenti.

Siamo complessi ma anche vulnerabili, in particolare la parte inferiore della colonna vertebrale sostiene la maggior parte del peso del tuo corpo ed è soggetta a grande stress quando svolgi le normali attività quotidiane.

Le Vertebre

La spina dorsale degli esseri umani è costituita principalmente da una colonna di ossa che s’incastrano tra di loro e sono dette vertebre (che in latino significa “girare”).

Ciascuna vertebra è un corpo di forma cilindrica con un anello osseo attaccato alla superficie posteriore che forma uno spazio nel quale ci passa il midollo spinale.

Le vertebre sono impilate l’una sull’altra e i legamenti le collegano insieme per formare le articolazioni. Queste articolazioni consentono una piccola quantità di flessione in avanti, indietro e da lato a lato, nonché alcuni movimenti di torsione.

La zona lombare è costituita da 5 vertebre che con abbreviazione vengono chiamate L1, L2, L3, L4 ed L5. Si estende dalla parte inferiore della gabbia toracica all’osso sacro (il grande osso triangolare alla base della colonna vertebrale, tra le ossa dell’anca).

Il termine “Lombalgia”, è un modo generico per dire dolore nella zona lombare.

I Dischi Intervertebrali

Un disco è situato tra ogni coppia di vertebre. Questi dischi fungono da piccoli cuscini ammortizzanti, aiutano la colonna vertebrale a piegarsi e impediscono alle vertebre di sfregare l’una contro l’altra.

Ogni disco ha una parte centrale gelatinosa (il nucleo) e una multistrato più fibroso. Questo rivestimento esterno (anulus fibroso) si lega alle vertebre adiacenti.

Il disco è allo stesso tempo rigido, ma anche flessibile e questo gli permette di assorbire le forze esercitate sulla colonna vertebrale dalla vita quotidiana e proteggere la colonna stessa, con il suo prezioso midollo spinale.

Ma quando iniziano ad invecchiare i nostri dischi?

Su quest’argomento c’è un po’ di confusione e me ne accorgo quando mi confronto con i miei pazienti….

“Ma davvero Dotto’?!”

E’ la classica espressione quando svelo loro il momento in cui iniziano a degenerare i dischi.

Infatti, i dischi di solito iniziano a cambiare all’età di 30 anni. All’interno, il nucleo inizia a seccarsi, indurirsi e perdere la sua consistenza gelatinosa. All’esterno, l’anello tende a frammentarsi man mano che i suoi vari strati si rompono.

Durante le prime fasi di questo processo, l’integrità meccanica del disco si deteriora gradualmente, come un pneumatico che perde aria. Questo riduce la capacità del disco di assorbire gli urti, lasciando l’articolazione tra le vertebre interessate più vulnerabile alle forze fisiche esercitate su di esso dalle attività quotidiane.

Una colonna che ci permette di muoverci e ci protegge

L’insieme delle vertebre e dei dischi formano la colonna vertebrale.

Ma cosa rende questa pila di vertebre e dischi sia forte che flessibile? I legamenti, brevi tratti di tessuto connettivo duro che collegano una vertebra all’altra, in parte sono la risposta a questa domanda.

Inoltre, le parti posteriori delle vertebre, le parti nodose che puoi sentire sotto la pelle sulla schiena, si incastrano. Queste sporgenze ossee sono chiamate processi.

Ogni vertebra normalmente ne ha sette: un processo spinoso al centro della schiena, due processi articolari superiori (superiori) e due inferiori (inferiori) e processi trasversi destro e sinistro sui lati.

I quattro processi articolari superiori e inferiori si uniscono a quelli delle vertebre adiacenti per formare le faccette articolari, che conferiscono alla colonna vertebrale ulteriore stabilità e le consentono anche di piegarsi.

Il risultato è una struttura ossea e legamentosa forte ma flessibile che si estende dalla testa al bacino. Funge da condotto che protegge il midollo spinale e consente alle radici nervose di uscire ai livelli appropriati.

Muscoli, legamenti e tendini

Molti muscoli e legamenti si collegano ai processi ossei delle vertebre. Attraverso i muscoli applichiamo le forze alla nostra schiena per farla muovere.

Inoltre limitano e controllano i movimenti della schiena e supportano la colonna vertebrale, un po’ come dei cavi tiranti che supportano l’albero centrale di una barca a vela.

Questo è il motivo principale per cui è così importante fare esercizio per mantenere in buone condizioni i muscoli che sostengono e muovono la colonna vertebrale.

Vediamo quali sono i muscoli più importanti da prendere in considerazione…

L’Ileopsoas.

Questi muscoli, una coppia su ciascun lato delle vertebre lombari, sono attaccati alle vertebre e all’interno del bacino. Passano in basso davanti alle articolazioni dell’anca e si attaccano ai femori. Questi muscoli non solo supportano la colonna vertebrale, ma anche i fianchi e aiutano a bilanciare il tronco sugli arti inferiori quando sei in piedi.

Erettori della Colonna.

Questi muscoli si trovano a sinistra e a destra della colonna vertebrale nella parte posteriore. Sono le grandi masse muscolari visibili nella parte bassa della schiena.

Sono ancorati ai processi ossei delle vertebre, nonché al bacino sottostante e alla gabbia toracica e alle spine toraciche e cervicali sopra. Sono i principali sostegni della tua spina dorsale durante il soggiorno.

Durante un improvviso, nuovo attacco di mal di schiena acuto, questi muscoli possono contrarsi duramente (spasmo).

FAI ATTENZIONE!

Tra questi muscoli abbiamo il Multifido, quando c’è un’ernia del disco acuta devi sapere che in quella zona si fa del versamento, un po’ come quando sbatti da una parte e si forma un ematoma.

Il nostro corpo per fare spazio all’ematoma che si genera riduce in maniera importante il tono del muscolo Multifido, lo fa diventare più piccolo e quindi anche meno forte e meno resistente.

Devi sapere che nel tempo il versamento causato dall’ernia si riassorbe, ma il tono del muscolo multifido non torna nella norma spontaneamente.

Questo rende quella zona della colonna vertebrale instabile e soggetta a recidive, ossia nuovi episodi dolorosi.

Come evitarlo?

Sia che tu proceda in modo conservativo, fisioterapia e osteopatia che passi attraverso l’intervento chirurgico è fondamentale nel percorso di cura inserire una serie di esercizi di ginnastica medica che mirino a riattivare questi muscoli.

Questo è uno dei punti di forza del nostro protocollo di cura SOLUZIONE MAL DI SCHIENA, con il quale aiutiamo persone tra i 30 e i 60 anni che anno problemi alla colonna a recuperare salute e benessere in modo naturale, senza ricorrere alla chirurgia e all’abuso di farmaci.

Se t’interessa l’argomento puoi leggere qui:

www.soluzionemaldischiena.it

Muscoli addominali.

Sebbene questi grandi muscoli non siano direttamente attaccati alla colonna vertebrale, contribuiscono molto alla stabilità della schiena. Questi muscoli formano la cavità che contiene lo stomaco e altri organi addominali.

Poiché i muscoli addominali sostengono direttamente la cavità addominale, che si trova proprio davanti alla colonna vertebrale, questi muscoli forniscono anche un supporto indiretto alla colonna lombare.

Legamenti e Tendini…

Ciascuno di questi muscoli si collega all’osso tramite i tendini e le numerose ossa della colonna vertebrale sono ancorate l’una all’altra con i legamenti.

L’uso eccessivo e la lesione di questi tendini e legamenti sono problemi comuni che probabilmente spiegano molti casi di mal di schiena. Fortunatamente, tali lesioni generalmente guariscono nel tempo e possono essere agevolate da un percorso riabilitativo eseguita da fisioterapisti specializzati nella cura del mal di schiena.

I Nervi

Il midollo spinale si estende dal cervello alla parte lombare superiore della colonna vertebrale. Tuttavia, le radici nervose continuano verso il basso fino all’estremità della colonna vertebrale.

Le radici nervose nel canale spinale lombare formano un fascio di fili somiglianti alla coda di un cavallo e quindi sono conosciute con il nome di cauda equina, che in latino significa “coda di cavallo”.

La cauda equina contiene fibre nervose che controllano i muscoli delle gambe e svolgono ruoli importanti nelle funzioni vescicali, intestinali e genitali.

Allo stesso modo, le fibre nervose sensoriali nella cauda equina forniscono sensazioni da alcune regioni dei piedi e delle gambe, nonché dall’intestino e dalla vescica, consentendo alle sensazioni di viaggiare dalla metà inferiore del corpo al midollo spinale e da lì al cervello.

Le vertebre formano il canale osseo che protegge le radici nervose e il midollo spinale. Tuttavia, alcuni problemi alle vertebre possono mettere in pericolo queste stesse strutture.

Ad esempio, un’apertura può diventare troppo stretta (stenosi), premendo o pizzicando le radici nervose e i relativi tessuti nervosi. Radici nervose compresse o irritate all’interno o vicino alle vertebre lombari possono causare dolore lombare o alle gambe.

Vari tipi di problemi possono causare questa situazione dolorosa, nota come compressione delle radici nervose. Ad esempio, un disco spinale sporgente può pizzicare un nervo o sporgere nel canale spinale.

L’artrite degenerativa delle piccole articolazioni della colonna vertebrale, unita alla formazione di piccole escrescenze ossee (chiamate osteofiti) attorno ad esse, può anche comprimere le radici nervose.

Questo problema è particolarmente probabile che si verifichi nei due canali stretti, uno su ciascun lato, tra le vertebre adiacenti, noti come forami intervertebrali.

ESPLORANDO IL CORPO UMANO, COSA TI DEVE RIMANERE…

Spero che questo viaggio nel corpo umano sia stato semplice ma esaustivo, ti saluto ricordandoti dei concetti chiave per gestire al meglio i tuoi problemi nella zona lombare:

Quale che sia la tua storia e i fattori contribuenti che ti caratterizzano la ricerca scientifica è molto chiara rispetto a quali sono le strategie più efficaci in caso di dolore lombare:

Nel 95% dei casi la lombalgia e la lombosciatalgia non sono affatto pericolose e vanno gestite con un efficace piano riabilitativo e contemporaneamente con un lavoro importante sullo stile di vita (agisci sui fattori contribuenti che puoi modificare: fai attività fisica, scendi di peso, riduci lo stress, etc etc)

In rarissimi casi è necessario sottoporre il problema ad uno specialista per prendere in considerazione l’approccio chirurgico.

Le linee guida internazionali in quest’ambito sono molto chiare e sottolineano come il mal di schiena va’ operato solamente in 3 casi:

  • Dolore lancinante per 3 mesi che non si calma in alcun modo (farmaci e fisioterapia).
  • Danno severo ad una radice nervosa con il rischio di perdere la funzionalità di una gamba.
  • Sindrome della Cauda Equina, una condizione patologica caratterizzata dal respingimento del plesso lombare e tra i sintomi più rilevanti c’è la perdita del controllo degli sfinteri (non riesci a trattenere pipì e popò).

 

In ultima analisi, sebbene la maggior parte dei mal di schiena non sia pericolosa, è importante riconoscere le così dette “bandiere rosse”, ossia quelle situazioni che richiedono sempre cure mediche urgenti:

 

  • debolezza alle gambe che si manifesta improvvisamente o peggiora progressivamente
  • mal di schiena che si manifesta contemporaneamente alla febbre
  • perdita del controllo dell’intestino o della vescica
  • intorpidimento all’inguine o alla zona anale
  • dolore che peggiora nel tempo invece di migliorare

Una volta che queste sono state escluse, un percorso di cura effettuato da un team di specialisti può essere d’aiuto:

se sei vicino ad uno dei nostri centri contattaci per seguire il percorso di cura “Soluzione Mal di Schiena”, il nostro protocollo specifico per chi ha tra i 30 e i 60 anni e vuole recuperare la salute e il benessere della colonna in modo naturale senza chirurgia e senza abusare di farmaci.

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www.soluzionemaldischiena.it

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