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Nervo Vago: quando gli antinfiammatori non fanno effetto

NERVO VAGO

Il nervo vago è il decimo nervo cranico (o encefalico); sono quei nervi che partono dal tronco encefalico (composto dal midollo allungato, ponte e mesencefalo).

Parte dal midollo allungato e si porta, attraverso il Foro lacero posteriore, situato nella parte mediana della scissura petro-occipitale.

Consente la comunicazione tra il piano posteriore della base e il piano anteriore laterale del cranio

il foro lacero post. è diviso in due porzioni dal legamento petro-occipitale, che è teso tra la spina giugulare occipitale e la spina giugulare del temporale. Nel compartimento anteriore contiene il nervo glosso faringeo(IX). Nel compartimento mediale contiene il nervo vago (X)il nervo accessorio (XI) e l’arteria meningea posteriore (ramo della faringea ascendente). Nel compartimento posteriore passa il seno petroso inferiore, il seno sigmoideo che prosegue nella vena giugulare interna

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Che cos’è la crisi vagale?

Racchiudiamo una grande quantità di sintomi che rientrano sotto il nome di sindrome vagale ma, per quanto non siano di per se stessi gravi, le loro conseguenze devono essere considerate pericolose e destabilizzanti.

La terapia di questi sintomi è molto complessa perché in realtà non ci si trova di fronte ad una vero e proprio patologia ma a una reattività di una parte del sistema nervoso autonomo parasimpatico.

Uno dei principali sintomi della sindrome vagale (detta anche crisi vagale) è una sensazione di nausea, che si manifesta soprattutto nelle prime ore della giornata e con  maggiore frequenza durante i cambi di stagione.

Altri disturbi possono includere, ovviamente escludendo altre malattie o problematiche di altra natura:

– crampi alla bocca dello stomaco;

– acidità di stomaco;

– bradicardia (battito lento o irregolare) quando si ha un aumento del tono vagale e tachicardia (aumento del battito cardiaco) quando c’è una diminuzione del tono vagale;

– cefalea;

– sensazioni di vertigine e di giramento di testa;

– disturbi alle braccia e alle spalle;

– formicolii ed intorpidimenti;

– problemi alla vista;

– disturbi della deglutizione;

– alterazione del meccanismo respiratorio, con conseguenze sulla respirazione;

          • collasso causato da un repentino calo di pressione sanguigna.

Questo collasso o svenimento per via del nervo vago è dovuto a crisi vasovagale o sincope vasovagale, i cui soggetti affetti sono solitamente giovani che spesso presentano sintomi premonitori quali:

– sudorazione

– nausea

– stanchezza

– pallore

La perdita di coscienza si manifesta con:

– abbassamento di pressione;

– rallentamento della frequenza del cuore.

Questi sintomi scompaiono rapidamente se il paziente viene disteso a terra, con le gambe leggermente alzate e la testa all’altezza del corpo o poco più bassa.

Quale ruolo svolge il nervo vago?

E’ il principale sistema antinfiammatorio del nostro organismo.

Chiamato anche “Cholinergic Anti-inflammatory Pathway (CAP)” “riflesso antinfiammatorio del vago”, è stato identificato per la prima volta nel 2000, con una pubblicazione su Nature.

La sua funzione si riduce a causa dello stress cronico e dell’infiammazione.

E’ la principale via di controllo parasimpatica del nostro corpo, regola le risposte a determinati fattori di stress e collega il cervello agli organi interni: esofago, laringe, faringe, polmoni, cuore, fegato, cistifellea, stomaco, intestino, pancreas, milza, surreni.

E’ responsabile delle nostre espressioni facciali.

Quali sono le principali funzioni?

  • Produce effetti antinfiammatori grazie alla produzione di acetilcolina, ed è responsabile dell’equilibrio del sistema nervoso, immunitario, ormonale e metabolico.
  • Regola: la digestione, la funzione gastrointestinale,  la secrezione pancreatica, della bile e della saliva; i livelli di glucosio nel sangue, il testosterone e la fertilità femminile.
  • È importante sapere che l’asse cervello-intestino, è regolata dal nervo vago, fortemente influenzato da problematiche psicologiche come l’ansia, la depressione e lo stress (Sun et al. 2013)
  • Mantiene la frequenza cardiaca, la sudorazione, la respirazione e riceve informazioni dall’orecchio.
  • Ha un ruolo importante contribuendo a diminuire l’infiammazione post-ictus nell’area infartuata.
  • Favorisce il rilassamento (ritmo sonno-veglia).
  • È l’attivazione del nervo vago, e quindi del sistema nervoso parasimpatico, che permette la ripresa delle normali funzioni psico-corporee dopo la reazione di stress.
  • L’attività del nervo vago, oltre contrastare le infiammazioni, riduce lo stress ossidativo, ed è connessa con il funzionamento della corteccia frontale e dell’amigdala che sono fondamentali per la regolazione delle emozioni (Urry et al., 2006); migliora la qualità del sonno, migliora l’umore, la concentrazione e la capacità di scelta.

Se viene compresso o irritato o mal funzionante, può essere responsabile di numerosi sintomi:

  • Dolori diffusi (articolari e muscolari)
  • Emicrania, dolore cervicale, collo rigido, mal di testa
  • Senso di oppressione alla nuca e alle orbite;
  • Problemi di digestione (nausea, gonfiore intestinale o gastrico, acidità e bruciori o crampi allo stomaco, reflusso gastroesofageo) e disturbi glicemici (aumento di peso e obesità)
  • Stipsi cronica o diarrea, sindrome dell’intestino irritabile
  • Stanchezza, insonnia o sonno poco ristoratore (continui risvegli notturni per urinare);
  • Senso di svenimento, vertigini, sbandamento;
  • Tachicardia, extrasistole, battiti cardiaci irregolari o accelerati, problemi di pressione (acufeni)
  • Infiammazioni di diverso genere.
  • Responsabile dell’asse intestino cervello, il tono vagale ed il microbioma, hanno effetto diretto sulle funzioni celebrali, innescando rabbia, tristezza, ansia, depressione ed altre emozioni negative.
  • La postura si modifica: le curve della colonna cambiano e il rachide va in torsione a parteire dall’articolazione temporo mandibolare (ATM) innescando problematiche di occlusione.
  • Disturbi alla tiroide
  • Difficoltà di deglutizione, senso di nodo alla gola;
  • Eccessiva sudorazione o salivazione
  • Rossore in viso
  • Disturbi del tratto urinario inferiore
  • Irregolarità del ciclo mestruale
  • Calo del desiderio sessuale
  • Occhi stanchi e arrossati
  • Abbassamento del tono dell’umore
  • Difficoltà a concentrarsi
  • Difficoltà nel raggiungere il normopeso o sentire la necessità di assumere cibi zuccherati (comfort food).
  • Il nervo vago condiziona moltissimo le nostre capacità di adattamento al cambiamento.

La terapia farmacologica può alleviare ed eliminare i sintomi, ma non riesce ad intervenire sulle cause.

I farmaci antinfiammatori funzionano grazie ad un buon tono vagale. Spesso quando questo è molto basso questi farmaci non funzionano.

L’osteopatia interviene favorevolmente sulle disfunzioni del Nervo vago

La sua funzionalità può essere compromessa a causa di un iper stimolazione/attivazione del sistema ortosimpatico o di altro processo che disturba l’equilibrio tra orto e parasimpatico (Stress e infiammazione es. il reflusso gastroesofageo).

Da non dimenticare che, sistema nervoso e sistema immunitario collaborano continuamente.

Il 70% del sistema immunitario si trova nell’intestino, quindi risulta di fondamentale importanza il microbioma influenzato dall’alimentazione (patologie autoimmuni).

Il Nervo Vago viene controllato dalla respirazione e viceversa: ad esempio, un’eccessiva ventilazione o un’apnea possono condizionare sul suo funzionamento: esso innerva il diaframma assieme al nervo frenico.

L’Osteopatia ha l’obiettivo di cercare le cause dei disturbi e delle patologie e si occupa di risolverli attraverso la manipolazione e le terapie manuali viscerali.

La stimolazione del nervo vago, attraverso le terapie manuali osteopatiche, favorisce il riequilibrio della circolazione linfatica e la riduzione dell’infiammazione, diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, oltre a rilassare i muscoli e la mente (Field 2014). Questi effetti comprendono anche un aumento dell’ossitocina e della serotonina.

La sua stimolazione, associata a specifica terapia fisica, aumenta notevolmente il recupero della funzione motoria post ictus.

Il nervo vago: approccio osteopatico

Ci sono varie cure per approcciare la disfunzione vagale: in osteopatia questo genere di percorso terapeutico è preso in considerazione in determinati casi , ad esempio quando le alterazioni strutturali o posturali influenzano le normali attività del nervo vago.

Le alterazioni posturali di qualsiasi natura esse siano possono portare compressione di nervi e vasi sanguigni portando tutta una serie di disfunzioni funzionali ai rispettivi organi collegati anche in aree del corpo apparentemente senza alcuna relazione.

Non solo nell’adulto, ma anche nel neonato sono possibili le alterazioni funzionali vagali causate dai traumi da parto che determinano squilibri posturali e condizionano il cranio determinando dismorfismi con conseguenti disturbi del sonno, dell’attenzione e della digestione. Da qui nervosismo nei bambini, a volte scambiato per iperattività, ma in realtà la causa è un’alterazione funzionale vagale che altera il loro equilibrio funzionale e quindi il loro carattere comportamentale.

Oltre alle manipolazioni, l’Osteopata vi consiglierà una alimentazione adeguata, uno stile di vita corretto e ginnastica posturale per eliminare costrizioni e posture antalgiche.

In conclusione oggi possiamo dire che l’osteopatia, in condizioni adatte al caso in oggetto, può essere un ottimo approccio terapeutico per migliorare le condizioni di squilibri funzionali vagali determinati da un’alterata condizione posturale, la cui causa può essere, come abbiamo visto, di natura emotiva (stress, ansia), per traumi importanti (ad es. il colpo di frusta), oppure post partum nel neonato.

Caso Clinico Reale

Ragazzo di 28 anni che da circa tre anni a questa parte soffre di costanti svenimenti, non riesce più a fare degli sforzi che vanno oltre quotidiano.

Ha già fatto tutte le indagini al cranio: a livello quindi encefalico, a livello cervicale, eco-color-doppler, tac, risonanza magnetica con contrasto. Tutto fortunatamente negativo, ma restano sempre questi svenimenti.

Dopo un lungo ciclo di posturale con discreti risultati nell’immediato, ma senza risvolti nel lungo periodo, senza cambiamenti sensibili al quotidiano. È venuto a studio per un consulto. Durante l’anamnesi emerge che da bambino a circa 10 anni ha avuto un incidente battendo la testa nella regione occipito-temporale di sinistra, ha avuto un ematoma, ma nulla di altro (apparentemente).

Per molti anni non ho avuto nessun altra manifestazione poi a 25 anni dopo con uno sforzo durante un trasloco ha cominciato ad avere sintomi e a bloccarsi completamente e da quel momento sono partiti tutti questi disturbi.

Alla valutazione si riscontra una regione postero laterale di sinistra molto compattata con compressione tra occipite temporale (lesione intraossea) e chiusura parziale del foro lacero posteriore; sede di passaggio di vena giugulare IX X XI nervo cranico.

Quindi possibilmente riconduciamo le difficoltà deglutitoria, le crisi vagali e i sintomi associati.

Perciò andando a trattare tutta quella zona occipito.temporale, le proiezioni della rocca petrosa, del forame giugulare con l’intenzione di “riaprire” il passaggio e consentire un buon deflusso cranico, una deglutizione più corretta e a ridurre notevolmente queste disturbi e gli svenimenti.

C’è da dire che si sono ridotte anche le emorragie nasali o auricolari legate al fatto che l’aumento di pressione intracranica doveva giocoforza sfogare da qualche parte non riuscendo a defluire il sangue dalla giugulare di sinistra in condizioni di maggiore pressione dei capillari cedevano e quindi si lesionavano.

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