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LA RIZOARTROSI

Hai Dolore ai pollici quando prendi qualcosa in mano?

Fai fatica a compiere anche banali gesti di presa o di stretta con le mani?

Potresti soffrire di una patologia molto comune: la rizoartrosi.

La rizoartrosi è l’artrosi relativa all’articolazione trapezio-metacarpale, cioè l’articolazione che connette il primo dito della mano, il pollice, alle ossa del carpo.

Si tratta di un processo degenerativo che deteriora la cartilagine articolare con conseguente compromissione del movimento delle ossa interessate  e insorgenza di dolore invalidante; con l’avanzare del tempo il dolore è più accentuato in corso di movimento, ma può comparire anche a riposo.

Il dolore è localizzato a livello della base del 1º dito della mano (pollice), ed è evocabile con la palpazione della zona interessata. Il paziente non riesce a fare la pinza con il pollice e l’indice causa il dolore.

Nei casi peggiori si atrofizza la muscolatura che sostiene il pollice, il dolore diventa insopportabile al solo movimento dell’arto.

OSTEOPATIA E RIZOARTROSI

La complessa funzione del pollice, soprattutto per quanto riguarda il meccanismo di opposizione alle altre dita, permette di comprendere la funzionalità dell’articolazione trapezio-metacarpale e come essa possa essere vittima di disfunzioni molto più frequentemente rispetto alle articolazioni adiacenti.

Allo scopo di semplificare la trattazione si può solo dire che la “colonna del pollice”, cioè l’insieme degli elementi ossei che costituiscono lo scheletro di questo dito a partire dal carpo, costituisca uno dei terminali della catena oste- muscolo fasciale dell’arto superiore.

Attraverso le fasce, gli elementi muscolo scheletrici presentano una continuità anatomica tale da rendere impossibile definire il principio e la fine di una struttura funzionale.

La rizoartrosi quindi non è un problema solo esclusivo del pollice.

Essa è il risultato di una meccanica globale non fisiologica che porta una difficoltà funzionale a livello della base del pollice ma che non origina in quella sede.

Per cui nel caso di rizoartrosi cercare la soluzione del problema a livello della mano è generalmente inutile. Tra l’altro è noto come frequentemente il problema si presenti da entrambi i lati.

È necessario in questi casi riequilibrare l’intero sistema a partire dalle disfunzioni primarie che devono essere sempre cercate ad ampio raggio per arrivare infine a restituire armonia a livello locale.

In ogni caso è necessario precisare che il semplice ripristino della funzione meccanica a volte non è sufficiente; quando l’articolazione è molto degenerata è opportuno valutare anche altre opzioni terapeutiche.

CASI REALI

Riporto il caso di una Paziente di 64 anni affetta da diversi mesi da dolore a entrambi i pollici nell’atto di pinzare. All’esame radiografico presentava evidenti segni di rizoartrosi bilaterale.

All’esame osteopatico presentava una dinamica in torsione del cranio con una disfunzione a livello occipito-mastoideo a destra; inoltre presentava una restrizione a livello del legamento gastro-frenico (fra stomaco e diaframma) tale da compromettere la corretta dinamica dello stomaco.

Ridotte le disfunzioni la dolorabilità al movimento è scomparsa nel giro di una quindicina di giorni.

In questo caso, come spesso accade, la rizoartrosi non poteva essere all’origine del problema poiché un qualunque quadro artrosico non può scomparire, in special modo in quindici giorni!

L’ipotesi più probabile è che sia il dolore, che la rizoartrosi fossero in realtà entrambe espressioni del medesimo quadro disfunzionale.

La correzione dell’aspetto dinamico ha portato a questa Paziente grandi vantaggi sia nei confronti della funzionalità del pollice che per quanto riguarda il dolore alla presa digitale.

In seguito al trattamento osteopatico in questo caso specifico, la Paziente non ha più avuto bisogno di altre terapie per questo problema.

Tuttavia, i danni prodotti nel corso del tempo non sono sempre recuperabili al cento per cento, quindi non si nega l’utilità di terapie locali nel caso di gravi alterazioni anatomiche.

In ogni caso il riequilibrio globale dell’intero sistema è il presupposto fondamentale alla base di qualsiasi intervento terapeutico.

Se non si interviene prima sulle cause è inutile cercare di porre un rimedio ai loro effetti.

DOTT.LUCA DAMIANI

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