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STRAPPI MUSCOLARI

MUSCOLIstrappi-muscolari

Il corpo umano è formato da più di 300 muscoli e rappresentano il 40% del peso corporeo totale. Ogni muscolo ha una inserzione prossimale e una distale, con la parte carnosa compresa fra le due che è la parte che si contrae attivamente e si chiama ventre. Il muscolo si inserisce sull’osso attraverso il tendine.
Un muscolo scheletrico è formato da migliaia di cellule lunghe, strette o fibre che contengono gli elementi contrattili ed è circondato da una membrana. Le fibre muscolari sono riunite fra loro in gruppi (fascicoli), che insieme formano il ventre muscolare. In alcuni muscoli  il ventre è diviso in più parti. Ogni ventre ha una sua origine propria, ad esempio il bicipite si chiama così perché ha due capi, come il quadricipite della coscia ne ha quattro.

GLI STRAPPI

Gli strappi sono causati da un eccessivo allungamento o da un sovraccarico in contrazione eccentrica e di solito sono localizzati a livello della giunzione miotendinea. Queste lesioni sono spesso il frutto di un passaggio veloce  da una contrazione eccentrica ad una concentrica.

Un muscolo lesionato può recuperare, cicatrizzare rapidamente in tre settimane (lesione di primo grado). Quando c’è una lesione però, avviene quasi inevitabilmente un sanguinamento e questo può influire meccanicamente sul processo di cicatrizzazione riducendo il contatto fra le terminazioni delle fibre rotte: questo può allungare i tempi di recupero dell’atleta.

Se il sanguinamento può essere controllato, la cicatrizzazione può essere più rapida e completa ed è per questo che quando un fisioterapista si trova in presenza di una sospetta lesione muscolare sul campo di gioco applica subito sull’atleta il protocollo R.I.C.E. (REST: riposo, ossia si ferma subito l’atleta. ICE: si applica del ghiaccio per ridurre il dolore e per avere una vasocostrizione. COMPRESSION: eseguiamo un bendaggio compressivo proprio per ridurre le possibilità di sanguinamento . ELEVATION, si consiglia di tenere il segmento corporeo sollevato per favorire il drenaggio dei liquidi che con la lesione si sono formati).

Lo strappo avviene più di frequente negli sport che richiedono uno sforzo muscolare esplosivo per un breve periodo di tempo (velocità, salti, calcio); altri esempi di attività sportive includono gli arresti improvvisi, le decelerazioni, le rapide accelerazioni o le combinazioni accelerazione/decelerazione.

FATTORI CONTRIBUENTI

  1. Atleta poco allenato.
  2. Riscaldamento non adeguato.
  3. Muscolo indebolito da traumi precedenti seguiti da una riabilitazione non adeguata.
  4. Una cicatrice di una passata lesione che è meno resistente della fibra muscolare.
  5. Un muscolo troppo affaticato.
  6. Muscolo troppo contratto.

CLASSIFICAZIONE

Gli strappi sono classificati in base all’entità del danno:

  • PRIMO GRADO: è un eccessivo stiramento del muscolo con rottura inferiore al 5% delle fibre muscolari. Non si hanno importanti perdite di forza o limitazioni al movimento, ma sia il movimento attivo che lo stiramento passivo causano dolore.
  • SECONDO GRADO: c’è una lesione di fibre che interessa una buona parte delle fibre del muscolo interessato senza rottura completa. Ogni tentativo di contrarre il muscolo produce dolore.
  • TERZO GRADO: interessa l’intero muscolo.

SEGNI E SINTOMI

  1. Dolore acuto e trafittivo che si avverte nel momento della lesione e riproducibile contraendo il muscolo.
  2. Se c’è rottura parziale la contrazione è dolorosa. Se la lesione è completa non può avvenire la contrazione.
  3. Nelle rotture parziali molto spesso una mano sensibile può apprezzare un avvallamento nella zona del muscolo all’ispezione.
  4. Nella zona danneggiata può esserci edema e DOLORABILITA’ (dolore alla palpazione).

LA DIAGNOSI

La prima diagnosi è clinica: l’ispezione della zona e i test di contrazione già ci indirizzano verso la diagnosi.

Molto spesso per una conferma definitiva è sufficiente una ECOGRAFIA.

LA RIABILITAZIONE

Per evidenziare quanto è importante un corretto percorso riabilitativo dopo una lesione muscolare vi racconto la storia di Fabio, calciatore di 33 anni.

Il nostro paziente si è recato a RIHABILITA, il nostro centro di medicina e fisioterapia di Aprilia, con una lesione muscolare di SECONDO GRADO sul bicipite femorale della coscia destra, diagnosi confermata da ecografia. Purtroppo il giorno del trauma non è stato applicato il protocollo R.I.C.E. quindi a valle della lesione era presente un versamento molto evidente.

In questi casi la prima parte del nostro lavoro consiste nello stimolare i processi riparativi delle fibre muscolari e ridurre il versamento: a tal proposito è fondamentale applicare TECAR TERAPIA in modalità ATERMICA (il paziente non deve avvertire calore) sulla zona della lesione con il solo obiettivo di stimolare il microcircolo, successivamente in IPERTERMIA la TECAR viene eseguita a monte della lesione perché l’effetto di vasodilatazione richiama il versamento dalla zona lesionata. Per ridurre l’edema formato abbiamo applicato il KYNESIO TAPE che utilizzato in maniera specifica (APPLICAZIONE A POLIPO) stimola la riduzione dell’edema.

Successivamente man mano che i processi riparativi erano avviati  abbiamo introdotto il MASSAGGIO TRASVERSO PROFONDO e il MASSAGGIO FUNZIONALE: tecniche di terapia manuale che permettono di modellare le fibre delle cicatrice che si sta formando così da renderla il più possibile elastica e allineata con le fibre muscolari del muscolo lesionato.

Il paziente dalla terza settimana ha iniziato delle caute contrazioni muscolari in ISOMETRIA e uno STRETCHING molto delicato, guidato dalla mano e dall’occhio attento dei nostri fisioterapisti.

Dalla quarta settimana, dopo che l’ecografia aveva evidenziato una avanzato stato riparativo abbiamo incrementato il lavoro fisico del nostro atleta: dall’isometria siamo passati al lavoro concentrico, successivamente contrazioni eccentriche pliometria e tanto lavoro  propriocettivo.

In settima settimana dopo incontro con il preparatore atletico della squadra abbiamo programmato il suo ritorno in squadra: per 10 giorni ha effettuato un lavoro differenziato rispetto ai suoi compagni e al termine di questo periodo è stato reintegrato nel gruppo.

CONSIGLI UTILI

  1. Non improvvisate mai una attività sportiva, è bene essere allenati.
  2. È fondamentale un buon riscaldamento che deve essere più lungo nei periodi più freddi.
  3. In caso di lesione muscolare affidatevi alle cure di un professionista perché complicazioni o di recidive potrebbero rallentare il vostro rientro in campo e peggiorare le vostre prestazioni atletiche.

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