Fisioterapia Sportiva

PATOLOGIA DA RUNNERS: SHIN SPLINT

Se da qualche tempo quando corri avvertì un dolore anomalo nella gamba ti consiglio di leggere questo articolo!!!

Molti Runners, soprattutto nei periodi in cui aumentano i carichi di allenamento, possono incorrere in una patologia definita “SHIN SPLINT”, ossia un dolore da sforzo nella gamba.

La patologia si può confondere molto spesso con altre problematiche simili, vediamo una tabella con la quale poter distinguere il dolore nella zona della cresta tibiale.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

SEGNI E SINTOMI

Shin splint anteriore dolore durante la corsa e alla palpazione. Eventuali radiografie e scintigrafie sono negative.
Sindrome da stress mediotibiale Dolore con esercizio fisico, la palpazione è dolente nel margine tibiale posteromediale. La radiografia è negativa.
Frattura da stress tibia Dolore alla tibia da sforzo. Dolorabilita’ puntuale della tibia. Radiografia, risonanza o tc anormali.
Frattura stress perone Dolore nello sforzo fisico. Dolorabilita’ puntuale. Radiografia, risonanza e scintigrafia anormali.
Sindrome compartimentale acuta Dolore gamba secondario a trauma. Dolore alla mobilizzazione passiva. Alterazione della sensibilità.
Sindrome compartimentale cronica Dolore da sforzo che emerge senza trauma. Sensazione che si riduce dopo lo sforzo. Alterazione della sensibilità
Anomalia congenita Nessun trauma. Muscolatura anomala identificabile con risonanza.
Tumore Dolore notturno. Scintigrafia, risonanza e tc anomale.

ANATOMIA

La tibia e il perone sono le ossa che costituiscono la gamba e da esse originano i muscoli che danno la mobilità al piede e alla caviglia.

I suddetti muscoli sono divisi dalla fascia crurale, cosicché possiamo distinguere 4 compartimenti:

    1. Anteriore: estensore dell’alluce, estensore comune delle dita e tibiale anteriore.
    2. Laterale: peroneo breve e peroneo lungo.
    3. Posteriore superficiale: soleo, plantare e gastrocnemio.
    4. Posteriore profondo: tibiale posteriore, flessore lungo delle dita, flessore lungo alluce.

EZIOLOGIA

Le cause dello Shin splint non sono ancora del tutto chiare, ma sicuramente i fattori contribuenti sono un sovraccarico eccessivo della muscolatura, della fascia, del l’osso e delle inserzioni periostali. Un tallone che tende a pronare in maniera eccessiva può essere un fattore contribuente.

Comunque si parla di Shin splint anteriore se il dolore è co
rrelato al malfunzionamento del compartimento anteriore della gamba.

DIAGNOSI

La diagnosi clinicamente può essere fatta se il paziente lamenta un dolore nei due terzi distali della gamba in rapporto con la corsa.

SHIN SPLINT ANTERIORE: il dolore è nel compartimento anteriore della tibia.

-SINDROME DA STRESS MEDIOTIBIALE: dolore nel margine tibiale posteromediale.

Il dolore è prodotto da una
corsa e nei casi più gravi anche da una lunga camminata, migliora velocemente se si riducono i carichi di allenamento.

ESAMI DIAGNOSTICI

Le radiografie in caso di SHIN SPLINT sono negative, ma ricordando che anche in caso di frattura da stress in fase iniziale la radiografia potrebbe essere negativa la diagnosi differenziale si fa con SCINTIGRAFIA OSSEA.

PROTOCOLLO RIABILITATIVO RIHABILITA

Questo che segue è il nostro approccio nel momento in cui viene diagnosticata una SHIN SPLINT, ovviamente i tempi possono subire variazioni in base alla stato di gravità iniziale:

FASE ACUTA: prima settimana

  1. TECARTERAPIA e LASER.
  2. Sconsigliamo la corsa: per mantenere efficienza cardiovascolare nuoto o cyclette.

FASE SUBACUTA (4 settimane circa)

1. TECAR e LASER ancora per una settimana.
2. Stretching.
3. Esercizi in isometria e successivamente con resistenza elastica.
4. Esercizi di propriocezione.
5. Manteniamo efficienza cardiovascolare con corsa in acqua o cyclette.

FASE RITORNO ATTIVITÀ (6a/7a) Settimana.

Si reintroduce l’atleta alla corsa in maniera graduale, fondamentali stretching e riscaldamento in questa fase. Nella fase iniziale facciamo EVITARE i terreni accidentati.

Se si corre in pista alternare la direzione dei giri e nella progressione dei recuperi, lavorare prima sulle distanze e successivamente sulle intensità di lavoro.

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