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FASCITE PLANTARE

Per Fascite plantare si intende un insieme di sintomi a prevalenza dolorosa che coinvolge la fascia plantare. Fra le cause che producono dolore alla base del calcagno è la più frequente.

ANATOMIA

L’aponeurosi plantare e’ un tessuto fibroso che decorre in avanti dalla zona plantare mediale del calcagno e si unisce con i legamenti che si inseriscono alle dita del piede.

fascite-plantareQuando il tallone viene sollevato, l’angolo fra le dita ed il metatarso aumenta e la fascia viene stirata. Quanto più le dita sono flesse, tanto più si stira l’aponeurosi e ciò permette di  stabilizzare tutto l’arco longitudinale, ma un aponeurosi troppo tesa può diventare una zona a rischio per una potenziale lesione, che in alcuni casi, ad esempio dopo un salto vigoroso, può manifestarsi con una rottura completa della fascia.

Gli atleti con un piede che ha una eccessiva pronazione sono più inclini a sviluppare lesioni da sovraccarico o lacerazioni. Quando, come conseguenza della pronazione, l’arco è stirato e le dita sono allargate, l’aponeurosi è soggetta a una tensione aumentata. Attività sportive prolungate (RUNNING, TENNIS, CALCIO, ETC.) con scarpe che non forniscono un supporto adeguato per l’arco possono essere un fattore contribuente alla comparsa del dolore alla fascia plantare.

SINTOMIfascite-plantare-centro-rihabilita

  1. Il disturbo inizia da subito in maniera insidiosa
  2. Durante l’attività di solito il dolore compare all’inizio e sparisce man mano che ci si scalda.
  3. Molto spesso c’è rigidità e zoppia al mattino quando si scende dal letto.
  4. Si avverte dolore camminando sulle punte o sui talloni.
  5. C’è dolore alla palpazione
  6. Il tendine di Achille si fa più rigido
  7. In atleti con dismetria di arti è presente nell’arto più corto.

DIAGNOSI

La diagnosi il più delle volte è clinica, ossia è sufficiente la visita di un bravo professionista sanitario per individuare la patologia. In caso di RADIOGRAFIA qualche volta si possono evidenziare edema o accrescimenti ossei (LO SPERONE CALCANEARE). Bisogna dire che solo il 3% dei pazienti con fascite plantare ha la spina calcaneare e quindi la relazione tra fascite e spina non è ancora del tutto chiara.

Perché la primavera è uno dei periodi più a rischio per la farcite plantare?

Perché trascorriamo l’inverno con le scarpe chiuse e rialzate, cosa ovviamente ancora più evidente nelle donne che usano i tacchi. Per più mesi in inverno facciamo lavorare queste strutture, compreso il tendine d’Achille in una posizione accorciata. Quando arrivano i primi caldi passiamo molto velocemente dalla scarpa chiusa ed alta alla scarpa aperta e bassa, e questo crea uno stress alle strutture coinvolte che non sono pronte e quindi si irritano. Cosa puoi fare per evitare questo problema? Ti do 3 consigli:

  1. Cerca di abituarti alla scarpa bassa in più giorni.
  2. Prendi il matterello della pasta (si si, hai capito bene) mettilo a terra e fai scorrere il piede avanti e dietro come per massaggiarlo.
  3. Fai degli esercizi di stretching per il piede e per il tendine di Achille.
  4. Fai un esercizio di camminata all’indietro.

E’ troppo tardi? Già hai un dolore molto forte? Non ti preoccupare, vieni a trovarci e ti diamo una soluzione veloce e sicura al tuo problema.

TRATTAMENTO

A tal proposito ti racconto la storia di due nostri pazienti:

Melissa una dirigente che per motivi di lavoro passa molte ore in piedi con i tacchi. Durante un periodo di ferie trascorso in paesi caldi è passata molto velocemente dalla scarpa chiusa e con il tacco all’infradito. Già al terzo giorno di vacanze è comparso il dolore sotto la pianta del piede; al ritorno dalle vacanze è diventato insopportabile. Dopo attenta valutazione abbiamo sottoposto Melissa ad una serie di sedute di terapia manuale per allentare la tensione accumulata nella pianta del piede, laserterapia ad alta potenza per togliere l’infiammazione e Kinesio Taping ( i famosi bendaggi colorati che utilizzano spesso gli atleti professionisti per togliere le tensioni ai muscoli).

Già dopo la prima settimana la nostra paziente stava meglio e ha iniziato gli esercizi da fare a casa: compresi quelli con il matterello che ha sottratto dalla casa della mamma!!!

La storia di Andrea, un nostro paziente dei mesi passati può essere di aiuto nel capire come a RIHABILITA, il nostro centro di medicina e fisioterapia di Aprilia, affrontiamo questa patologia.

Andrea è un ragazzo di 28 anni che gioca a calcetto regolarmente da molti anni, svolge due allenamenti più la partita il fine settimana; quando si è presentato nel nostro studio lamentava un dolore nella zona del calcagno di destra che era iniziato a settembre nel momento in cui aveva ripreso la preparazione, utilizzando le scarpe usurate della stagione precedente; inizialmente il dolore era al mattino e quando iniziava gli allenamenti. Dopo dieci giorni era diventato insopportabile.

Con la valutazione abbiamo evidenziato tutti i segni e i sintomi della fascite plantare ed inoltre:

le articolazioni del piede erano molto rigide e con una mobilità accessoria limitata.

A livello posturale risultavano i muscoli della catena posteriore molto corti.

Abbiamo chiesto al nostro amico di eseguire una BAROPODOMETRIA per valutare il suo appoggio sia in carico che durante il passo, esame che nel nostro centro si può svolgere gratuitamente, e abbiamo evidenziato come il piede era molto cavo e tendeva a pronare.

A questo punto avevamo tutti gli strumenti per progettare un lavoro su misura al problema di Andrea.

Nelle prime due settimane Andrea è stato sottoposto a sedute di TERAPIA MANUALE ORTOPEDICA, per migliorare la mobilità accessoria delle articolazioni del suo piede e MASSAGGI nella zona del SOLEO E DEL GASTROCNEMIO.

A questa terapia abbiamo aggiunto LASER AD ALTA POTENZA ed ULTRASUONI per velocizzare la riduzione della tensione della fascia plantare e diminuire lo stato infiammatoria. Al termine delle sedute Andrea tornava a casa con un bendaggio specifico fatto con KYNESIO TAPE, per scaricare la tensione sulla fascia plantare.

Da subito gli abbiamo consigliato di sostituire la corsa con il nuoto o con la bicicletta e dalla seconda settimana abbiamo introdotto degli esercizi di stretching del polpaccio e della fascia plantare da fare a casa.

Dalla terza settimana abbiamo introdotto un lavoro di GINNASTICA POSTURALE per migliorare la lunghezza dei muscoli della sua catena posteriore e gli abbiamo dato degli esercizi funzionali (ad esempio la camminata all’indientro) da svolgere in casa.

In quarta settimana, dopo avere consegnato ad Andrea il plantare “FULL SPEED”,  un plantare innovativo che ha la caratteristica di essere progettato non solo in base alla postura e all’appoggio dell’atleta ma anche al tipo di sport e alle sollecitazioni che quell’attività produce.

Alla fine della quarta settimana abbiamo reintrodotto in maniera graduale Andrea al suo sport preferito: aveva recuperato totalmente anche se ancora per un mese è tornato nel nostro studio una volta a settimana per una seduta di RIEDUCAZIONE POSTURALE per migliorare il suo assetto nella globalità.

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