Fisioterapia Braccia

EPICONDILITE: IL GOMITO DEL TENNISTA

L’epicondilite è definibile come uno stato degenerativo dei tendini supinatori dell’avambraccio che si inseriscono nell’epicondilo laterale del gomito. È bene sottolineare come attualmente, sulla base delle ultime ricerche scientifiche è più corretto parlare di EPICONDIALGIA in quanto più che un processo infiammatorio dei tendini è più evidente lo stato degenerativo dei tendini stessi.

La patologia è definita anche GOMITO DEL TENNISTA, ma in realtà si manifesta solo nel 5% dei tennisti e può comparire anche in chi pratica altri sport come il sollevamento pesi e il golf o in persone che eseguono lavori ripetuti con gli arti superiori: elettricisti, baristi, carpentieri, segretarie o giardinieri.

I SINTOMI di un epicondilite sono abbastanza chiari:

  • nei casi più severi il paziente ha dolore nella zona laterale del gomito semplicemente sollevando oggetti, strizzando un panno o stringendo la mano a qualcuno, e per chi pratica il tennis e’ impossibile giocare.
  • Il dolore qualche volta si irradia lungo il braccio e scende nell’avambraccio verso la mano.
  • Alla pressione o alla percussione dell’epicondilo il paziente avverte dolore.

La DIAGNOSI si basa sulla raccolta delle informazioni che da il paziente e due test che possono indirizzare molto bene il clinico nella valutazione:

  1. TEST POLSO FLESSO CONTRO RESISTENZA: il paziente avverte dolore nella zona dell’epicondilo.
  2. TEST DEL DITO MEDIO: si avverte dolore nella zona laterale del gomito se il dito medio è esteso contro resistenza.

Sempre a livello diagnostico possono dare buone indicazioni una RADIOGRAFIA per escludere possibili lesioni ossee o corpi estranei e una ECOGRAFIA per valutare lo stato degenerativo dei tendini.

Una diagnosi differenziale importante va fatta con le problematiche di NEURODINAMICA: infatti il dolore nella zona dell’epicondilo può anche essere collegato a sofferenze radicolari della cervicale, a un intrappolamento della branca profonda del nervo radiale nella zona dell’avambraccio o ad entrambi ed è per questo che a Rihabilita siamo gli unici ad effettuare sempre L’UPPER LIMB NEURAL TEST per valutare sofferenze di natura neurodinamica e andiamo a valutare la mobilità di tutte le strutture che possono essere coinvolte nel movimento che produce il dolore.

A tal proposito voglio raccontarvi la storia di due pazienti per capire l’importanza della diagnosi differenziare e di un trattamento mirato e personalizzato.

Il primo paziente e’ Fabio, un giardiniere di 45 anni che si presenta a studio con una diagnosi di epicondilite, dopo aver effettuato tutti i test del caso abbiamo escluso il problema NEURODINAMICO e abbiamo iniziato a lavorare sul suo gomito con sedute di Tecar terapia, ultrasuoni e laser ad alta potenza. Abbiamo chiesto a Fabio per quanto possibile di limitare gli sforzi durante la giornata. Già dopo 5 sedute il dolore era diminuito molto così abbiamo deciso di inserire delle sedute di terapia manuale per poter attuare delle tecniche di massaggio traverso e allo stesso tempo abbiamo dato a Fabio esercizi di stretching e di lavoro isometrico per i muscoli supinatori dell’avambraccio. Dopo 10 sedute il dolore si era praticamente azzerato e Fabio ancora oggi svolge esercizi specifici per le sue braccia proprio perché sono il suo strumento di lavoro più prezioso.

Il secondo paziente di cui vi parlo è Michele giocatore di tennis di 47: il nostro caro paziente gioca da quando è nato, e da giovane ha raggiunto risultati importanti. È giunto nel nostro centro con una diagnosi di epicondilite e con un percorso riabilitativo alle spalle in un altro centro nel quale aveva svolto le stesse terapie che precedentemente anche noi avevamo eseguito con successo su Fabio, ma nel caso di Michele i dolori e la difficoltà a giocare si erano ridotti di poco, con il suo sommo sconforto per le spese sostenute senza risultati.

Dopo attenta VALUTAZIONE ci è risultato evidente che ciò che non era stato considerato poteva essere la causa del problema di Michele:

Il TEST NEURODINAMICO per il nervo radiale era positivo a destra ed in più risultavano rigide la mobilità delle ultime vertebre della cervicale, dell’articolazione gleno omerale nella spalla e delle vertebre del torace.

Abbiamo così deciso di trattare il nostro tennista con delle Tecniche DI TERAPIA MANUALE ORTOPEDICA per mobilizzare le articolazioni rigide e per ridare mobilità al nervo radiale. Michele ci ha aiutato svolgendo a casa gli esercizi NEURODINAMICI che gli avevamo insegnato a studio. In solo 6 sedute il dolore di Michele si è azzerato, è tornato a calcare i campi di gioco e viene a trovarci una volta al mese per svolgere una seduta di mantenimento della mobilità articolare ed elasticità muscolare con l’obiettivo di ridurre al minimo il rischio di infortuni.

La morale della favola?! Una corretta Valutazione è fondamentale per avere risultati positivi e aggiungerei quello che è il nostro motto “LA RIABILITAZIONE E’ UN VESTITO CUCITO SU MISURA, PERCHÉ OGNI PERSONA È UNICA E HA BISOGNO DEL SUO PROGETTO ESCLUSIVO VERSO IL BENESSERE”.

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