DEFINIZIONE
La distorsione di caviglia è una lesione delle parti molli di questa articolazione quando il movimento dell’astragalo nel mortaio tibio-peroneale eccede i limiti fisiologici imposti dai legamenti che lo vincolano.
STATISTICHE
Basket | 31,5% |
Calcio | 19,2% |
Pallavolo | 13,7% |
Atletica | 13,45% |
Ginnastica | 7,95% |
Il 20% di tutte le lesioni sportive sono lesioni di caviglia e lo sport nel quale è più frequente questo trauma è il basket (il fatto quindi che nel nostro staff ci siano più di 20 anni di esperienze nella nazionale italiana di pallacanestro ci fa grandi esperti di questo trauma).
FATTORI CONTRIBUENTI
I traumi alla caviglia possono avere dei fattori contribuenti intrinseci ed estrinseci, tra i primi lassita’ legamentosa congenita, squilibri posturali, dismetrie, ipotono muscolare.
Mentre tra i fattori estrinseci abbiamo i terreni irregolari (ghiacciati, sintetici, manti erbosi o parquet maltenuti).
Il 90% delle delle distorsioni di caviglia sono in inversione questo almeno per tre motivi: il malleolo peroneale è più lungo del tibiale, il legamento deltoideo è molto più robusto ed infine gran parte degli atleti hanno il piede cavo supinato.
In base alle lesioni possiamo classificare la distorsione in questo modo:
CLASSIFICAZIONE
In base alle lesioni possiamo classificare la distorsione in questo modo:
GRADO 0 | Nessuna rottura |
GRADO 1 | Stiramento del legamento peroneo astragalico anteriore, lieve tumefazione, capacità di carico completa. |
GRADO 2 | Lesione parziale del legamento peroneo astragalico anteriore e del peroneo calcareare. Tumefazione e difficoltà a camminare senza stampelle. |
GRADO 3 | Lesione completa del legamento peroneo astragalico anteriore del calcaneare e del peroneo astragalico posteriore, dolore, incapacità di carico e caviglia instabile. |
DIAGNOSI
la diagnosi del grado del trauma si conferma con la clinica del professionista sanitario e successivamente con esami diagnostici appropriati.
Di solito i primi test vengono effettuati sul campo dal fisioterapista il quale effettua almeno 3 test:
- CASSETTO ASTRAGALICO ANTERIORE.
- STRESS IN INVERSIONE.
- STRESS IN EVERSIONE.
In base ai test si consiglia l’esame diagnostico più appropriato: radiografia, ecografia o risonanza magnetica.
Le distorsioni di caviglia di primo e secondo grado vengono trattate in maniera conservativa con la fisioterapia; quelle di terzo grado, soprattutto se si tratta di atleti e con lesioni ossee o della cartilagine, sono destinate alla sala operatoria.
DAL PUNTO DI VISTA RIABILITATIVO GLI STEPS DA SEGUIRE SONO SIMILI, OVVIAMENTE IN CASO DI INTERVENTO CHIRURGICO I TEMPI SONO PIÙ LUNGHI.
IL NOSTRO METODO RIABILITATIVO
A RIHABILITA il nostro ambulatorio di medicina e fisioterapia al centro di Aprilia cerchiamo di dare il meglio per recuperare nel tempo più veloce possibile gli atleti che subiscono questo tipo di trauma:
LA PRIMA FASE è fondamentale per togliere il dolore, ridurre l’infiammazione e la tumefazione sull’articolazione; usiamo i nostri macchinari di terapia fisica quali TECARTERAPIA, LASER ED ULTRASUONI. Già in questa fase iniziamo ad usare tecniche di terapia manuale osteopatiche o di linfodrenaggio per accelerare i tempi in cui ridurre il gonfiore della caviglia.
NELLA SECONDA FASE iniziamo ad inserire esercizi in isometria per iniziare a recuperare il tono muscolare dei muscoli che stabilizzano la caviglia e allo stesso tempo diamo esercizi di rinforzo di tutto l’arto inferiore. Sempre in questa fase iniziamo il training propriocettivo da seduto se l’atleta ancora ha dolore in posizione eretta.
NELLA TERZA FASE iniziamo ad utilizzare gli elastici per rinforzare i muscoli della caviglia dei nostri atleti e inseriamo esercizi propriocettivi in carico.
LA QUARTA FASE è una fase di passaggio dal nostro centro al campo, cercando di lavorare in equipe con il preparatore atletico. In questa fase si utilizzano esercizi isotonici per rinforzare ancora di più la caviglia, l’atleta corre sul campo e svolgiamo esercizi propriocettivi sport specifici.
Una volta superati questi steps l’atleta può tornare in tutta tranquillità alla sua attività agonistica anche se consigliamo ancora per qualche mese di svolgere esercizi propriocettivi prima o al termine degli allenamenti.
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